Funziona così: tu osi alzare la testa di qualche centimetro. Osi alzare lo sguardo. E subito arriva la mazzata, che ti costringe a tornare a guardare in basso. Pensi di sfuggire per un attimo al delirio, di riuscire a dire per un momento "adesso no" (come Di Caprio nell’epocale commercial della Telecom) ed è allora che il destino si prende la sua rivincita. Perché ti aspetta al varco, come l’isola di Lost (a proposito, geniale). Nella fattispecie, ti prendi un paio di giorni di ferie, con l’idea magari di fare un weekend lungo da qualche parte. Non fai in tempo a cercare il numero di telefono di un b&b che subito capita di tutto. Tutto quanto ha a che fare con ospedali, esami da fare, persone che stanno male, altre che stanno peggio. A rincarare la dose lavori su commissione da consegnare il lunedì aggiunti l’uno a ridosso dell’altro. Hai osato pensare di staccare per due giorni? STOLTO! La tua hybris viene punita aumentando a livello esponenziale i problemi che già normalmente la vita ti pone. Non sia mai che ti venga in mente ancora una volta un concetto perverso come il relax! E mentre il pollicione del destino mi schiaccia come un brufolo non del tutto maturo, io non posso far altro che agitarmi incessantemente e inutilmente. Forse a volte è meglio star fermi per far scivolare via le tenebre.
NUOVI MUSEI A TORINO
Mentre studio la rifrazione dei raggi del primo sole sul mio ventre desideroso di tepore (poi non dite che non so essere poetico), mi cade l’occhio su un paio di notizie flash che riescono anche a scaldarmi un po’ il cuore. Oltre al nuovo allestimento del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana (discreto reportage su un’area dedicata di Flickr), a breve apriranno due nuovi musei a Torino. Per i quali, come per quello del cinema, diventerà riduttivo utilizzare il termine "museo". All’Osservatorio di Pino Torinese stanno allestendo un vero e proprio museo dell’astronomia di quelli che entri e ti catapultano tra le stelle, con l’ologramma di Margerita Hack (mio dio) che ti spiega l’universo. Sarà il Planetario di Torino, e l’apertura è prevista per l’autunno: mi prenoto. A veder le stelle non sono mai stato bravissimo, ma è un tema che mi appassiona. Si mormora, poi, di un PAV (Parco d’Arte Vivente) in fase di allestimento in via Giordano Bruno da parte dell’artista Pietro Gilardi. L’iniziativa mi incuriosisce moltissimo, si tratta di una sorta di "museo naturale" in cui natura e cultura si mescoleranno come è sempre stato nell’opera di Gilardi, con in più l’appeal delle tecnologie ecocompatibili. Non so se questo sia il volano delle olimpiadi, comunque era ora che l’offerta culturale in genere di Torino si ammodernasse un po’. Ottimi i musei già esistenti, ma non si può dire che i polverosi corridoi sabaudi abbiano tutto questo appeal per il pubblico. Tant’è vero che stanno per far riallestire il Museo di Scienze Naturali a Piero Angela. E ben venga. Almeno quando avremo dei figli sapremo dove portarli! 🙂
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PARALIMPIADI: SVEZIA VS. GIAPPONE
Sono soddisfatto della mia scelta di assistere ad una partita di Hockey su slittino (nella fattispecie Svezia vs. Giappone). Duemilaquattrocento torinesi devono averla pensata come me, e persino Stefi si è divertita un mondo. L’hockey olimpico visto in televisione è già un po’ cattivo, ma questi atleti paralimpici si tirano veramente le mazzate! Letteralmente! Comunque, dalla nostra posizione in mezzo alla tifoseria giapponese, abbiamo assistito ad un match incredibile, e ho mentalmente annotato alcune cose. Ci volevano le paralimpiadi per portare anche quelli che non hanno le centinaia di euro da spendere a vedere una partita (non eravamo i soli a pensarla così). Queste partite olimpiche sono molto, molto americane. Cioè, avete presente quando nei film americani vanno alle partite? Uguale. Sembra di essere dentro un gioco della EA Sports! We Will Rock You, Stop the Rock, Block Rockin’ Beats, Pump the Jam, Walk This Way… non viene risparmiato nessuno stacchetto musicale con tanto di cheerleader coi pon pon in agitazione! Il maxischermo inquadra gente nel pubblico e incornicia le coppie con un cuore, o con altre animazioni trash di questo calibro. Prima del fischio d’inizio una voce urla "AAAAAAARE YOUUUUU READYYYYY?" e intanto i maxischermi dicono "Make Noise" o "Clap Your Hands". Mah. I giapponesi hanno una tifoseria strana, ricca di ventagli, rami di ciliegio in fiore e birra… tanto che sembrava di essere entrati in un manga di Rumiko Takahashi. Cinque a uno e il Giappone vince. Una bella emozione, alla fine. Credo per tutti.
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