VAMPIRE EVANGELIST

Facciamo che questo è un breve post di servizio. Facciamo che non sbuffate se mi ripeto un po’. Il punto è che ho deciso di diventare l’evangelist italiano di Let the right one in, il film di cui vi ho già parlato un paio di post fa. Premetto che il film è tratto dal libro omonimo (in italiano “Lasciami entrare”, Marsilio) di John Ajvide Lindqvist, di cui ho già disquisito su Anobii dopo averlo letto tutto d’un fiato.

Cos’altro dire per attirarvi nella rete. Si tratta di un film europeo, o per meglio dire… non omologato agli standard del film hollywoodiano. Rarefatto come un film muto, carico di primi piani molto intensi e significativi, ellittico e dubbioso senza essere criptico. Non è (troppo) splatter, ma trattandosi di vampiri, di sangue se ne vede abbastanza e il fan horror medio sarà soddisfatto. Non è (troppo) strappalacrime, ma è decisamente un mélo, soprattutto quando consideriamo che la piccola vampira si esprime con frasi tratte da Romeo e Giulietta, e ho detto tutto. Se avete avuto (circa) 12 anni nel 1982 apprezzerete ancora di più la ricostruzione storica – e poi lasciatemi dire che non c’è nulla di più triste e struggente di un paese scandinavo negli anni ’80. Posso ancora dire che il titolo è ispirato a un pezzo minore di Morrissey (“Let The Right One Slip In”) – amanti del Mozzer, fatevi avanti – e che, oltre ad una colonna sonora molto particolare, una delle scene chiave è commentata da un pezzo quasi inedito di Per Gessle (che, per gli amanti del pop svedese e non, è più conosciuto come l’uomo dei Roxette anche se nel 1982 era un giovane punk sui generis).

Io, lo sapete, non sono uno che insiste.
Ma sul serio, lasciate perdere Twilight e buttatevi su Let the Right One In.

Allora, fate così: andate a scaricarvi il film (lo so che non si dovrebbe fare, ma poi voi andate tutti a vederlo anche al cinema quando esce, no?): qui c’è il link a un torrent. Poi, siccome il film è in svedese – e vi assicuro che non è una lingua così comprensibile, vi scaricate anche i sottotitoli in italiano accuratamente compilati dal vostro affezionatissimo (ecco qui il file srt). A questo punto non avete più scuse e potete guardarvi il film in tutta tranquillità.

Al buio, mi raccomando. E poi mi dite qualcosa.

NINE-O-ONE

Volevo scrivere un post sagace, di quelli che fanno fare un sogghigno soffocato, o anche solo una simpatica e breve espirazione dal naso per la sorpresa. Naturalmente non è stato possibile, perché la vita mi assedia da ogni lato. Sapete, dovevo andare in Germania per un paio di giorni, a staccare un po’. Perché solo nella campagna tedesca si può veramente staccare, non c’è decisamente un cazzo da fare. Specialmente a dicembre. Solo repliche di Derrick. Ma prima si è rotta la macchina, poi si è rotta Stefi… Insomma forse alla fine non si va. Non si stacca.

Poi sapete che c’è? Non osavo scrivere più nulla perché la bacheca di WordPress, algida e silenziosa come sempre, mi riportava in bella mostra un dato inquietante: “hai scritto 900 post“. Insomma, mi spiaceva rovinare il numero tondo. Questo sarebbe il numero 901. Avrà un significato? Beh, nel 901 è morto Thābit_ibn_Qurra, ad esempio.

Ora devo trovare un momento per vedere gli amici. Per studiare regali economici e sorprendenti. Per leggere i libri che mi sono cari. Per giocare a Pet Society.
Ecco, facciamo una cosa. Facciamo che non mi rompete più i coglioni, mi lasciate qui nel mio brodo e io gioco a Pet Society. Tutto il giorno. E tutta la notte. Alla fine faccio 100.000 monetine, sbanco il livello di punti zampa e mi compro tutta la città. A quel punto nulla sarà più vietato. Ogni oggetto potrà essere rubato da qualsiasi casa si visiti, i pet potranno uccidersi l’uno con l’altro, ci saranno un negozio di armi e uno di droga.

E, quando la rivoluzione sarà compiuta, il pet-avatar di Horst Tappert diventerà sindaco unico.
Io, intanto, vado a farmi una canna.