Ci sono esperienze, nella vita, che inizialmente non comprendi. Non ne comprendi il senso, o gli effetti sulla tua persona e su quelle che ti circondano. Una di queste, per me, è l’insegnamento. Con tutti gli anni di formazione che ho alle spalle, ancora oggi quando entro in un’aula mi sale l’angoscia. Specialmente se di fronte a me ho dei giovani adulti (ma diciamolo, via: dei ragazzini) che dal mio contributo formativo riceveranno una spinta maggiore o minore ad andare avanti in un certo tipo di studi.
Ho detto inizialmente: ora che il corso sperimentale di “Gestione dei contenuti video” allo IED di Torino si conclude, in prospettiva riesco a dargli un senso. Dal mio punto di vista si è trattato di organizzare diversamente il puzzle delle mie competenze e presentarlo da un’angolazione inedita, mescolando lezioni di regia, storia delle tecnologie web, pubblicità, comunicazione, linguaggi televisivi, scrittura per immagini, videoblog, net-tv, coda lunga, fratelli lumière, video virali e via dicendo.
Un discorso ibrido: mentre lo facevo mi sembrava una creatura di Frankenstein malriuscita, mentre ora ne vedo il senso. Devo ringraziare due blogger che abbiamo letto molto anche in aula: Robin Good e Tommaso Tessarolo (entrambi imprescindibili per formarsi una cultura in questo campo). Colgo l’occasione anche per suggerire a chi fosse interessato le slide del corso. Anzi (editori, attenzione!) – mi viene quasi l’idea di trasformare questa esperienza in un libro tutto nuovo…
Oggi è il gran giorno dell’esame. Il test è sulla mia scrivania: trenta domande a risposta multipla, ideate al solo scopo di segarli tutti (scherzo, neh?). Gran parte dell’esame sarà comunque autogestito dai ragazzi, che mi presenteranno i loro progetti web inclusivi di contenuti video. Anche loro inizialmente mi sembravano disattenti e poco interessati, ma alla fine si appassionano, e per molti di loro è solo questione di dare un impianto coerente ad una serie di conoscenze sparse e frammentarie. Il prof è pronto, e voi…?
Intanto grazie e poi celebriamo anche la spinta del mitico Andrea (che a me non è facile spingermi, peso molto)… La proposta di misurarmi con le 15 belve diciannovenni è arrivata da lui!
Ciao Pietro, ho guardato con piacere le slides. Sono felice che l’esperimento sia riuscito: era un po’ una scommessa anche per me e grazie a te è stata un’ottima esperienza per la scuola. Prenoto una copia del libro quando uscirà, a questo punto 🙂
grande pietro, me lo “del.icizzo” in vista dell’imminente tesi a sfondo webtv!