CAMERA CAFÉ (DAVVERO)

Negli ultimi tempi è aumentato esponenzialmente il numero di lettori di questo blog appartenenti alla categoria “colleghi di lavoro“. Che dire in proposito. Ovviamente la mia identità digitale è trasparente quanto quella di carne (sono grosso ma mi si legge attraverso). Di certo non ho mai pubblicizzato le mie attività on line nei posti dove ho lavorato, eppure gli estimatori vengono fuori nei posti più impensati. Perché finora si tratta di estimatori, fortunatamente.

I miei lettori “camerali” arrivano a volte da Facebook, a volte da Linked In. Può darsi che qualcuno conosca il blog avendo cercato il mio nome su Google. Per quel che ne so può darsi anche che ci sia un passaparola (anche se in genere chiedo per cortesia di non passarla troppo). Ma c’è un aspetto che li accomuna tutti: non commentano (quasi) mai. Preferiscono avvicinarmi sulle scale o negli ascensori e dirmi con sguardo complice “Ho letto…” (sottintendendo: “…il tuo ultimo post, quello che parla di esistenzialismo e aerofagia”).

A volte si spingono fino nel mio ufficio a dirmi che “hanno letto”, o mi telefonano per dire che “lo hanno fatto leggere” anche al vicino / alla vicina di scrivania. A me fa piacere, beninteso, però mi turba anche un po’. Perché un conto è ricevere un commento da uno sconosciuto o da un contatto di un social network. Un conto è avere di fronte una persona che magari fino al giorno prima immaginavi intenta soltanto a redigere atti amministrativi e invece è tanto deviante da leggere fino in fondo quello che scrivo.

Chi si sentirà preso in causa da questo post sappia che la stima è, ovviamente, reciproca.

Questo però non mi esime dal vivere nell’inquietudine che prima o poi qualcuno di non abbastanza deviante scopra che non solo sembro un coglione, ma che lo sono veramente.
Un po’ quello che potrebbe accadere ai Bastard Sons of Dioniso a X-Factor, per dire.

5 risposte a “CAMERA CAFÉ (DAVVERO)”

  1. …ce ne fossero, di coglioni così, nel mio ufficio!

    Il passaparola vale anche se via mail? Allora il merito va a mio fratello. Quanto al blog, ci tengo a dirLe che sarà molto probabile io La stimi; trovo il Suo modo di scrivere sufficientemente breve, arguto e spiritoso, perciò La leggerò volentieri, magari senza risponderLe o commentare spesso, non è obbligatorio, vero? 😉

  2. Signor Izzo,
    può venire nel mio ufficio?

    Grazie

    Il padrone

  3. Ah!! No!! Il tanto temuto momento è giunto: tutti sanno chi siamo e se questo può essere un punto a favore per la nostra reputation dall’altra è un arma che ci si rivolterà contro… urge creazione di nuova identità!

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