HO VISTO ANCHE DIRIGENTI FELICI

Stamattina, un altro recupero straordinario. Di due ore. Sì, beh, avrei potuto andare a vedere Amazon Women on the Moon di Landis. Confesso che non ce l’ho fatta. Dopo le emozioni di ieri, ero stanchissimo. Sonno ristoratore, dunque. Ovviamente, in previsione di essere in ufficio alle 11.00, ho aperto il primo occhietto cisposo alle 10.40!!! BRAAAAAAAA… Alzarsi, vestirsi a pezzi mentre prepari melanzane e bresaola per il pranzo dietetiko, lavarsi alla peggio, capello sconvolto, niente colazione, alito pessimo e via sull’ascensore! Riesco ad essere in ritardo solo di 8 minuti, arrivo sudato e sconvolto in ufficio emettendo un "Hign" di saluto per i colleghi, in pista dalle 9.00. Ma c’è una ferale novità che mi attende. Il Dirigente mi ha cercato alle 9.30. Non mi caga mai, a malapena sa che esisto ma Lui mi cerca esattamente nell’unico giorno in cui ho deciso di entrare dopo. In ogni caso, Lui vuole che alle 11.30 io sia al suo cospetto per presentargli (finalmente, aggiungerei) tutti i progetti che ho portato avanti negli ultimi tre mesi e che necessitano urgentemente di un suo parere. Peccato che puzzo, ho gli occhi ancora un po’ cisposi e i capelli che ormai sembrano quelli di Charles Manson dopo un’orgia nel fango della Death Valley (c’è fango laggiù? Boh, vabbè, tanto è solo un’immagine). Indefesso, raccolgo cinquanta pagine di materiale pinzato, clipsato, stampato a colori e in b/n, nonché la megacartellina con le proposte grafiche in A3 montate su elegante cartoncino nero. Giungo trafelato alle 11.30 in punto nella Sua anticamera. "Un’attimo che è impegnato in un’altra riunione e poi ti riceve", mi dice la sua segretaria. Alle 12.00 decido che forse potrei fare colazione, e vado a prendermi un cappuccio alla macchinetta. Alle 12.15 ho già finito di rileggere due volte i miei appunti e sto entrando in trance. Alle 12.30 Lui mette la testa fuori dalla porta e mi dice "Scusami, faccio ancora una telefonata urgente di due minuti e cominciamo". Alle 12.40 entro.
"Allora, mi hai chiamato per discutere del sito, giusto?"
"Sì, in effetti ho visto dalle vostre mail che ci sono diversi progetti da mandare avanti."
"Bene, da quale vuoi che cominci?"
"Mah, non so, fai tu…"
"Beh, ma le hai lette le mail?"
"Ma secondo te io leggo le mail che mi mandate?"
"Ah… Bene, allora comincerei dal progetto di restyling grafico…"
"Ok, Pietro… Ti dico solo una cosa: all’una devo essere in un’altra riunione, perciò in un quarto d’ora mi devi dire tutto quello che hai da dirmi."
UNQUARTODORAAAAAAAA?!?!?! L’urlo mentale deve trasparire dai miei occhi perché Lui si predispone alla massima attenzione e io parto come un vecchio glorioso diggéi delle radio private anni ’80. Gli sventolo davanti fogli, dati, tabelle, statistiche, bozzetti grafici, gli parlo di tutto ciò di cui gli dovevo parlare. E, incredibilmente, ottengo una serie infinita di… SI’! Vale la pena fare un’ora di anticamera se poi nella fretta il Dirigente approva tutto! Di norma, direi, queste riunioni lampo si concludono con la stigmatizzazione del dipendente e con l’invito a rifare tutto il lavoro daccapo perché non si è riusciti a cogliere il vero significato delle parole di indirizzo date dall’alto… Quindi… Il mio bioritmo deve essere veramente positivo! 🙂