Prima sento i colpi. Tonfi che riecheggiano giù in strada, come se stessero prendendo a martellate i cassonetti della spazzatura. Poi le voci. Urlano parecchio. Distinguo solo qualcosa come "Devi morire, bastardo figlio di puttanaaahhh!". Decido che può valere la pena affacciarsi. I soliti tossici. Sono in tre. Uno a terra, ranicchiato su sé stesso e gli altri due che lo prendono a calci nelle costole, nel culo, ovunque. Poco più in là una Golf rossa, ferma in mezzo alla strada. Dall’altro lato del cavalcavia due ragazzi pietrificati osservano la scena. Qualche luce è ancora accesa nei palazzi di fronte, nonostante siano le tre. E non sono il solo ad essermi affacciato. Sorseggio piano il rum. Attendo silenziosamente il momento in cui tireranno fuori i coltelli. Valuto la distanza tra me e il telefono. Ma le lame non escono. I due dal calcio facile schizzano nella Golf, dove un terzo tossico li attendeva tranquillo. Una sgommata e via. Quello a terra si mette carponi dopo qualche secondo. Barcolla fino ai cassonetti, vomita e si avvia lentamente in direzione opposta a quella della Golf. Le luci si spengono. Il rum è finito. E’ bello vivere in città.
4 risposte a “PICCOLI NOIR DI QUARTIERE”
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mah sì forse il post è un po’ cinico… però tra tossici, pusher, ultras e bande di rapinatori, i soggetti che di notte rumoreggiano sotto casa mia son veramente tanti. Alla fine uno comincia a sperare nella selezione naturale…
Alcolismo naaah solo uno shot ogni tanto…
Cinismo senza limitismo.
O se preferisci: alcolismo senza limitismo.
stavolta pura realtà…
Sceneggiatura o realtà?