ARGYLLE: NE AVEVAMO BISOGNO?

Periodo di action movie, questo. Ma dove David Leitch vince (The Fall Guy), Matthew Vaughn invece annoia un po’. Argylle è una spy story action che vorrebbe essere molto divertente e molto meta ma spreca quasi tutte le sue cartucce diluendo la sua cervellotica trama in due ore e venti di durata e affidando tutte le parti secondarie (ma fondamentali per l’economia del film) a dei cani maledetti, o meglio attori cui probabilmente è stato consigliato di recitare in modo svogliato e sopra le righe, per la questione “meta” di cui sopra.

Comunque, insomma, c’è Bryce Dallas Howard famosissima scrittrice di romanzi di spionaggio incentrati sulla figura della super spia Argylle (Henry Cavill) che si muove in un mondo alla 007 ma più prevedibile e cringe. Solo che viene fuori che tutto quello che la nostra eroina scrive, succede veramente nella realtà, dove la super spia è in realtà un luridissimo Sam Rockwell incaricato di prendere in carico l’incredula scrittrice e portare a termine una vera missione.

Data la lungaggine del film e l’inconsistenza delle parti comiche è abbastanza impossibile non addormentarsi a tratti. A un certo punto arriva anche Samuel L. Jackson e allora ti risvegli, ma solo per capire che gli hanno affidato una delle parti più idiote della sua carriera. Mah.