Sono molto in imbarazzo. Già questo 2025 è iniziato con una sfilza di film con alte aspettative e risultati quantomeno problematici. A un certo punto mi dico vabbè ora guardo un bell’horror onesto che ha un poster con un burattino supercreepy e mi intrattengo un po’.
E invece. Bagman ha l’ambizione di creare una nuova maschera horror, l’uomo nero che “mette i bambini nel sacco”, quindi procede con un cold open che dovrebbe presentare la creatura, poi con dei titoli di testa illustrati che dovrebbero suggerirne la lore, e poi si passa a un… dramma familiare di genitori con figlio piccolo che non riescono a fare nulla che non sia stare dietro al figlio piccolo (relatable) con una confusa storia di flashback e traumi infantili da parte del padre, che è poi il protagonista.
Bagman procede un po’ per svelamento di backstory (Bagman sembrerebbe un’invenzione del padre del protagonista al puro scopo di fargli venire gli incubi e impedirgli di avvicinarsi alla vecchia miniera di rame), un po’ per spiegoni inevitabili (c’è la psicologa apposta), un po’ come un insulso thriller sottogenere home invasion senza particolari spaventi.
Bagman (la creatura, dico) non si vede quasi mai ed è certamente voluto, ma è anche un peccato perché potrebbe rubarsi la scena come niente. Alla fine è tutto molto meccanico e prevedibile e (salvo burattino supercreepy che poi è un automa programmato per dire “DADDY! DADDY!” e attirare il protagonista nella tana del lupo) per nulla inquietante. Il che, per un horror è un po’ il peccato originale.
Boh, io mi domando che li fai a fare i film di mostri se non fai vedere il mostro.