IL MEME DEI FILE MUSICALI (CON UN OCCHIO ALLA SIAE)

Svaroschi mi sferra un colpaccio notturno piazzandomi questa intrigante catena di S. Antonio musicale… Ed io è tanto che non parlo di musica! Compilo quindi diligentemente…

1. Volume totale dei file musicali
File musicali, hmmmmmmm… Dunque si intende solo MP3? Fammi pensare, all’incirca 3 GB adesso su PC, un’ottantina di GB sparsi su un centinaio di CD… comunque tanti. CD audio pochini (saranno 200), però sono orgogliosissimo della mia collezione di vinili che ormai sento pochissimo (circa 400) e delle mie innumerevoli audiocassette quasi tutte registrate ai tempi gloriosi in cui duplicarsi i CD non era reato… ;-P

2. L’ultimo cd che ho comprato
Comprato…? Ah, sì! CD di cantante tunisino di cui non conosco il nome (ma è un po’ il Ricky Martin del Maghreb).

3. Canzone che sta suonando ora
La Gasolina (Daddy Yankee)… Lo so… Sono tamarro dentro! Ma si tratta di un remix… :-))

4. Cinque canzoni che ascolto spesso ultimamente
Believe (Chemical Brothers) – perché… mi dà la carica a bbestia
Feel Good Inc. (Gorillaz) – perché… mi fa stare bbene
Boulevard of Broken Dreams (Green Day) – perché… dovevo dirne una, ma mi sento tutto l’album in continuazione
You Can’t Always Get What You Want (Rolling Stones) – perché… non puoi sempre avere quello che vuoi
Musicology (Prince) – perché… c’è la linea di basso geniale

ASCOLTA CON DOLORE: UN CONCERTO DEGLI EINSTURZENDE NEUBAUTEN

Ho ancora le orecchie sanguinanti. Il concerto per i 25 anni di carriera degli Einsturzende Neubauten è stato potentissimo. A 10 anni esatti dall’ultima volta che io e Marco li abbiamo visti dal vivo, sono tornati in Italia per l’unica data a Torino. Siamo tutti dieci anni più vecchi, ma a parte le rughe e le panzotte il tempo non passa mai. Arriviamo a Venaria dopo aver (ovviamente) sbagliato strada e aver fatto un po’ di giri a vuoto sulla tangenziale. Giungiamo in loco fendendo una folla di persone veramente eterogenee. Ci sono i tipi "arty", quelli "alternative brizzolato", quelli "alternative universitario" e altri tizi assolutamente normali. Poi ovviamente c’è un buon 50% di tipi assolutamente goth, cloni di Robert Smith, Peter Murphy e Siouxie… Che tenerezza, pensavo non esistessero più, e invece…! Lo dico perché un tempo ero esattamente come loro, ma mi domando sempre se costoro passano tutto il tardo pomeriggio a truccarsi per le loro serate tra amici o se vanno già a lavorare al mattino vestiti da Conte Olaf… Vabbè, comunque il teatro è grosso, l’acustica non è male e quando gli EN entrano c’è il boato. Blixa Bargeld, sempre più rovinato ma anche più spiritoso esordisce in italiano: "Buonasera… questa sera siamo in concerto per i 25 anni di Einsturzende Neubauten. Per una ora suoneremo greatest hits, poi venti minuti di Intermezzo per motivi igienici, poi una altra ora greatest hits". E partono con Futter Mein Ego. Dopo i primi due pezzi la posizione (davanti alle casse) si fa sentire: nelle orecchie ho solo un rombo indistinto e un fischio assordante. Immancabile la dedica al neoeletto Ratzinger di una poderosa versione di Haus der Luge (La casa delle bugie). La cavalcata tra i grandi successi è frastornante, Blixa è ultrateatrale come al solito, Alexander Hacke sembra un dio del male con le maniglie dell’amore (un misto tra Aphex Twin e Dave Gahan), N.U. Unruh è sempre più pelato e salta come un folletto tra compressori, fresatrici e residui dell’era industriale da cui trae ritmi sempre più deliranti. Di pezzo in pezzo tira fuori un carrello della spesa, una serie di taniche di metallo, una sorta di didjeridoo polimerico e un vasto assortimento di tubi di metallo. Gli altri EN (alcuni originali, altri nuovi acquisti) sono ugualmente bravi. Per i fan un po’ tamarri come me avrebbero potuto suonare anche quelli che a tutt’oggi sono i loro due hit maggiori (Die Interimsliebenden e Silence Is Sexy)… Gli EN però decidono invece di rispolverare la parte più oscura e industriale del repertorio, andando a pescare anche pezzi del biennio 1980-82 (tipo Sensucht, Kalte Sterne, ZNS, Armenia). Sono molto soddisfatto, insomma. Diventerò un supporter, così mi mandano il loro nuovo CD. Perché i furbastri, una volta deciso che non vogliono più avere nulla a che fare con l’industria musicale, si autoproducono e si sostentano con le sottoscrizioni dei fan. Dovrebbero mettere la possibilità di dare l’8 per mille a loro… Altro che Ratzinger! 😉

CASAIZZO SO ‘90S

Fantastico! Mi sento un casino tamarro! Sto realizzando una compilation personalizzata con i grandi successi dance degli anni ’90. Perché stavolta l’inevitabile revival lo voglio anticipare io… Sto riscoprendo perle nascoste come i mai dimenticati Snap (I’ve got the power!!!) o gli Enigma. Per non parlare degli Aqua, degli Ace of Base , di MC Hammer, del primo Will Smith, i Cardigans e compagnia bella! Poi ci sono gli inni generazionali come Here Comes the Hotstepper di Ini Kamoze o Informer di Snow, e i più oscuri Paraje e 20 Fingers (indimenticabili autori di Animalaction – più nota come Yepa Yepa! e Short Dick Man, forse il pezzo dance più imbarazzante dei ’90 insieme a Horny ’98 di Mousse T). E’ bello riscoprire i propri guilty pleasures musicali… soprattutto sapendo che quanto prima la compilation finirà nell’autoradio e le casse risuoneranno con i più grandi successi dei Vengaboys! 😀