Quasi dimenticavo di dire che con Friedkin e Argento c’era anche… Wang Chung! Ve lo ricordate? Quello di Dance Hall Days e del (credo unico) album Points on a Curve. Negli anni ’80 ci andavo pazzo, erano una derivazione un po’ più easy degli XTC… Grande Wang Chung… in lacrime perché il pubblico torinese lo ricorda ancora con affetto per la sua meravigliosa colonna sonora di Vivere e morire a Los Angeles di Friedkin – assieme a Manhunter di Mann uno dei capolavori del cinema americano anni ’80. Anzi, diciamo pure che sono gli unici due film di spicco girati in america negli anni ’80… no? 🙂
GREENDALE, FILM E CONCEPT ALBUM
Greendale di Neil Young è il primo film che ho visto al festival oggi pomeriggio. Un esperimento di circa un’ora in super 8 gonfiato a 35 mm (e quindi insopportabilmente granuloso per chi come me si piazza sotto lo schermo) ma con un potente audio in DTS che faceva tremare le poltrone del Pathé Lingotto…! Se si ama Neil Young, a mio avviso l’unico vero e grande "autore rock" rimasto in america assieme a Lou Reed, Greendale è da vedere. Si tratta di un clip illustrativo del suo ultimo concept album omonimo (volendo essere riduttivi). Si segue la storia di questa comunità della provincia americana, Greendale, appunto, attraverso le dolorose vicende della famiglia Green, canzone dopo canzone in "quadri" intervallati da panoramiche su una mappa disegnata a mano (come quella sulla copertina del CD). Young è sempre grandissimo, i Crazy Horse lo accompagnano in modo potente e i testi, se anche a volte sono un po’ esasperanti, sono molto pungenti e inaspettatamente "romanzati". L’intento di denuncia sociale del film lo avvicina un po’ a Bowling a Columbine di Moore. Un buon inizio, direi.