Non è un record, ma insomma… Quasi due mesi senza scrivere nulla è comunque un fatto negativo per uno che voleva riprendere a pubblicare qualcosa sul blog. La pigrizia serale però mi rende tutt’uno con il divano, e non è semplice ritagliarsi margini di concentrazione per raccontare qualcosa in più di tre righe di testo.
Il fatto è che per scrivere, per avere un output, serve anche un input continuo, ossia serve leggere, fare esperienze, vedere cose. In questi due mesi l’esperienza è prevalentemente cambiare pannolini, ripararsi dalle ondate di schizzi di residui di cibo a ore pasti, rincorrere la Creatura in ogni dove evitando che finisca sotto un’auto / che brandisca oggetti contundenti da lanciare alternativamente a gatti, cani, bambini, adulti / che cada rovinosamente in tombini, pozzanghere, trombe delle scale. Un anno e mezzo è bello, ma ne risente il cervello. Siamo diventati come quei genitori che segretamente giudicavamo male, che si voltano dall’altra parte con sguardo vacuo mentre poco più in là la Creatura escogita qualche nuovo danno da fare o perturba la pubblica quiete con rumori e odori molesti. Anzi, siamo allo stadio del “prendi il tablet, basta che stai zitto” (peraltro, adesso la Creatura si incazza anche se gli proponi tu un video su YouTube: no, se li cerca lui da solo, approdando su inquietanti canali pakistani o kazakhi di nursery rhymes recitate o cantate in un inglese pronunciato con accenti assurdi, molto Borat). Esaurito l’argomento puericultura, che come potete capire ci vede molto preparati e sul pezzo, cosa è successo nelle ultime settimane? Poco. O molto, a seconda dei punti di vista.