Il rapporto che c’è tra una donna e la sua parrucchiera è forse più imperscrutabile di quello che c’è tra una donna e il suo uomo, tra una madre e suo figlio, tra una figlia e suo padre, tra una sorella e suo fratello (mi sembra di aver finito le possibilità). Il marito si può tradire, la parrucchiera mai. Tradire la parrucchiera è qualcosa di cui ci si può pentire amaramente. A meno di non trasferirsi in un’altra regione, la parrucchiera è per la vita. La parrucchiera di Stefi è Olga, da almeno dodici anni. Il fatto che la parrucchiera non si tradisca, non vuol dire che il rapporto è sempre roseo. Anzi, la donna per principio non è mai soddisfatta del lavoro di forbici e casco che le viene proposto. Questa volta Stefi deve aver borbottato qualcosa sulla monotonia del suo taglio e/o del suo colore. Sta di fatto che la sento al telefono un tantino più tesa del solito. Decido di andarla a prendere per portarle un ombrello (manco a dirlo, a Torino piove anche oggi). Ed ecco, la mia donna è cambiata! Più luminosa, più colorata, più vispa – più appariscente, certo – ma in sostanza più bella e più splendente che pria! Ma lei non sente da quell’orecchio. Per la donna, l’opinione del proprio uomo sul lavoro della parrucchiera è meno influente del riflesso deformato di una vetrina in un giorno di pioggia. Il rosso è troppo rosso, il biondo è troppo biondo, il colore è troppo colore… Badate, non sono uno di quegli uomini che non notano nulla: io stesso, da buon vanitoso, so che l’unico metodo di beccare che ho è far ondeggiare la mia folta chioma, che sembra essere l’unica cosa che le femmine notano. Ma per Stefi ogni mio "sei bellissima" non è degno di altro che un "bah!" amareggiato. Per chi non è abituato ad apparire, probabilmente, una singola nuance diversa dal solito sembra dover attirare gli sguardi di tutti. E come sempre, un altro piccolo mistero femminile resta irrisolto.
IL MONDO E’ UN PALLONE DA PON PON
La devo piantare di abbinare vino e canne. Soprattutto devo impedire al Rebus di tentarmi con i suoi aperitivi superalcolici della durata di oltre due ore. In scooter avevo l’impressione di smarmittare su un mondo ridotto alla dimensione e alla consistenza di un pallone pon-pon di quelli che da piccolo si usavano per saltare qua e là. E per di più, adesso mi puzzano i piedi.
LA RABBIA FA GONFIARE IL COLON
Graaawwwwwrrrrrrghhhhllll!!!!!!!!!!!!!…. Odio la Sony, odio la Microsoft, odio tuttiiiii!!!! La giornata passata a litigare con la Sony e a farmi venire l’ulcera, la serata passata a verificare quale altro modello Sony potrei accettare per una permuta (con la sottile consapevolezza che gli stronzi mi proporranno una permuta NON sulla spesa effettiva da me sostenuta due anni fa, ma sul valore attuale della fotocamera – praticamente dimezzato). Poi tento di aprire la posta e si ribella anche Outlook! Fuck! Tre ore per trovare un cazzo di software scanpst.exe… E renderlo un po’ più visibile? Basta, ho molta rabbia in corpo, pure troppa, poi mi gonfio di aria… 🙁