VINTAGE CRONENBERG: SESSO, SANGUE E MUTAZIONI

Ci sono questi DVD della serie Cult Horror, li trovi a sei o sette euro nei cestoni dei supermercati. Normalmente direi che non vale la pena, dato che si tratta quasi sempre di riversamenti da VHS che nemmeno volendo si potrebbe fare peggio di così. Zero contenuti speciali, e tutto il resto. Eppure, alcuni di questi DVD hanno un valore altissimo, visto che i film presentati sono decisamente introvabili (almeno da noi). Per questo, mi sono appena sparato una notte dedicata a David Cronenberg con Il demone sotto la pelle e Rabid Sete di sangue. Un bel ripassino sull’orrore venereo della metà degli anni ’70. Sesso, sangue e parassiti: nel primo film una sorta di orrida sanguisuga nell’apparato gastrointestinale spinge gli abitanti di un asettico condominio ad allucinanti orge di sesso e ultraviolenza. Nel secondo, a Marilyn Chambers (no, dico… la mia pornostar preferita di tutti i tempi!!!) spunta una specie di organo retrattile da sotto l’ascella con il quale penetra e succhia il sangue a chiunque capiti a tiro… Il contagio e la mutazione del corpo – due temi carissimi a Cronenberg – esplodono in maniera scioccante già da questi primi film canadesi. Scorsese ha detto una volta che, volenti o nolenti, Cronenberg rappresenta il ventesimo secolo – il tardo ventesimo secolo. Peccato che pochi abbiano il coraggio di immergersi nella sua visione (e anche a lui è sempre più difficile produrre film fuori dal giro degli studios). 

NON MI INTERESSA SENTIRMI INTELLIGENTE

Una piccola cosa che ci ha allargato il cuore: mentre la pentola a pressione fischia e cuoce il bollito misto per stasera, Franco Battiato, ospite da Fazio, interpellato sull’Isola dei famosi risponde: "Non mi interessa sentirmi intelligente guardando dei cretini. Mi interessa piuttosto sentirmi un cretino guardando persone eccellenti". Brivido. Applausi.

TROY, TROPPO GLAMOUR E POCA BARBARIE

Troy, devo dire, pensavo peggio… Cioè, è difficile fare un brutto film se prendi a "ispirazione" l’Iliade. Morte, distruzione, sangue, amore, tragedia, indecisione se amare l’uomo che ha ucciso tuo cugino o odiarlo, mazzate e sottili giochi di politica. Certo, come era prevedibile ci hanno sminuzzato i maroni con il digitale (e figurati se la flotta greca non doveva essere fatta al computer) e con i ralenti così significativi sui primi piani di Ettore, Achille, Briseide e Priamo. Però in fondo si fa vedere, anche se rispetto a tantissimi altri film basati sulle grandi battaglie campali ha un enorme difetto: gli scontri non coinvolgono. Se distogliamo lo sguardo da questo macroscopico problema (greci e troiani si combattono per tre quarti di film), possiamo dire che Troy funziona meglio sugli scontri corpo a corpo. La tensione sale solo quando abbiamo Paride vs. Menelao, Ettore vs. Patroclo, Achille vs. Ettore (ahhh, l’ira funesta di Brad Pitt) e Paride vs. Achille (ma Briseide non moriva autoinfilzandosi? Mah, dovrei ripassare pure io). Dèi non se ne vede. ma se fai la scelta di un film più "terra terra" allora ci dovresti mettere più sangue. Ecco, c’è poco furore, poco sangue e poca barbarie in Troy. Pessima idea il patinato in abbinamento con l’epica classica. Va detto comunque che il combattimento tra i due campioni Brad Pitt e Eric Bana (di certo l’unico oltre a Peter O’ Toole che salva la recitazione del film) è fighissimo, e vale da solo il prezzo di un noleggio.