Il gatto è lì, accoccolato sul cemento, col pelo arruffato e sporco. Quando mi avvicino drizza le orecchie, mi guarda con diffidenza. Si alza a fatica. Ha solo tre zampe. Senza un miagolìo, tutti i giorni, mi tiene d’occhio e si sposta, convinto che io costituisca una minaccia per lui. Paradossalmente, quando incrocio il suo sguardo di giada, severo, mi sento giudicato. Tutti i giorni vorrei avvicinarmi, fargli capire che lo ammiro e lo rispetto. Ma se muovo un passo nella sua direzione, lui si nasconde. Zoppica via. E io resto lì, col mio nodo in gola.
5 risposte a “IL GATTO ARRUFFATO DEI VICINI”
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Buone meritate vacanze, allora!!
chissà! per il momento, gente, si va in vacanza… pietroizzo infatti parte quando gli altri blogger tornano in città! 😛 ci si sente tra una decina di giorni, saluti da me dalla Stefi e da Maya
Ha tre zampe, ma ha trovato un amico. E chissà, magari tra una ciotola di crocche e qualche miao magari anche il nodo in gola si alleggerirà un po’! 😉