IL SEME DELLA FOLLIA

Sarà il caldo. O magari il Giro d’Italia. Mentre sto per restituire un paio di DVD al mio Blockbuster (è mio: conosco personalmente tutti quelli che ci lavorano, Marcello, Axe, Simona) passa un tipo. Normale, mi pare. A pochi passi da me, davanti all’ingresso del negozio, si inginocchia sul marciapiede. Si fa il segno della croce. Rimane a capo chino qualche secondo, poi si alza e se ne va. Come se nulla fosse. Io e una coppia parcheggiata lì accanto lo seguiamo con lo sguardo. Decido che comunque è il caso di infilare i DVD nella buca. Passa un altro tipo. Mi guarda. Guarda con un certo interesse la locandina dei film a noleggio in uscita a giugno. Poi si toglie la maglietta e resta a torso nudo. Non stacca lo sguardo dalla vetrina. Prima di vedere una scena alla Carpenter, tipo una serie di personaggi inquetanti attratti dal demone del videonoleggio, mi avvio verso casa. Mi viene voglia di fumare. Mi fermo accanto a due puttane, carine. Una bionda, l’altra mora. Ma sono entrambe salutiste, e di sigarette da offrire non ne hanno. Passa un gruppo di ragazzi in scooter, suonano i clacson, fanno apprezzamenti. Io e le puttane ridiamo insieme, poi riprendo la strada. A casa, la mia pallottina è ranicchiata su un divano. Respiro regolare, un sorriso sulle labbra. Le sfioro la guancia con un bacio. E’ un pezzo di notte a Torino.

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