Immaculate è un horror abbastanza tradizionale, filone satanico e sottogenere nunxploitation, con evidenti riferimenti a Il presagio, Suspiria, Rosemary’s Baby. Riferimenti alti, quindi. Che però il regista Michael Mohan onora nel modo giusto. Sydney Sweeney, sempre più lanciata, qui protagonista assoluta e produttrice esecutiva, si è scelta un ruolo scomodo che però mette in luce tutte le sue doti da scream queen.
Sweeney è Sister Cecilia, suorina americana che si trasferisce in un inquietante convento del centro Italia dove Alvaro Morte è Padre Tedeschi, c’è un ginecologo di nome Enzo (cosa ci fa un ginecologo in un convento? Sembra l’inizio di una barzelletta sporca, lo so), la madre superiora cattivissima è Dora Romano, poi ci sono Benedetta Porcaroli, Simona Tabasco, insomma: suore ne abbiamo.
Già il film comincia con una sequenza angustiante di una suorina sepolta viva e via andare. Dopodiché le suore del convento passano il tempo a occuparsi delle suore più anziane (è un convento RSA) e ogni tanto succede qualche fatto di sangue, qualche roba inquietante o Benedetta Porcaroli dice “cazzo”.
Com’è, come non è, Sister Cecilia a un certo punto si scopre incinta (per giustificare il titolo). Ecco che il dottor Enzo ha un suo perché! Il problema (SPOILER SE NON VOLETE CONOSCERE L’ASSURDA PREMESSA DEL FILM) è che Padre Tedeschi ha scoperto che la reliquia custodita nel convento (un chiodo della croce di Cristo) conserva brandelli di tessuto da cui Tedeschi – che ovviamente è un genetista sopraffino – sta cercando di clonare Gesù manco fosse un velociraptor qualsiasi!
Come genetista ovviamente non è molto bravo, dato che conserva nei sotterranei in altrettanti barattoli di vetro, tutti i feti malformati dei suoi precedenti esperimenti impiantati nel grembo di altre suorine (poi ovviamente fatte sparire, tipo quella all’inizio del film). Insomma, Sister Cecilia è obbligata a portare a termine la gravidanza, ma in una sequenza finale cruentissima e sicuramente non per stomaci o cuori deboli, rappresenta molto bene quello che ha in mente quando dice “my body, my choice“.
Lo so che raccontato così Immaculate sembra una stronzata. Invece è uno degli horror più interessanti visti quest’anno, un po’ per il setting inusuale, un po’ per l’alternanza di scene molto calme ed eccessi splatter non da poco, un po’ per la valenza politica che ci ho visto (ma non ce l’ho vista solo io).
Vedetelo, a meno che non siate pro-life.
Una risposta a “IMMACULATE: NUNXPLOITATION AL MEGLIO”
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