IO POTEVO FARLO

Se si può fare non lo so. Non ne sono sicuro, almeno. Io potevo farlo, quello sì. E l’ho fatto. C’è gente che nelle scorse settimane mi ha guardato con curiosità, facendomi domande tipo “ma come, hai un blog e non ti occupi della campagna elettorale”? No, infatti. No. Non potrei farlo. Come se le mie dichiarazioni potessero influenzare gli indecisi. Come se il fatto che io sia di sinistra possa interessare qualcuno.

Nonostante la bagarre pubblica, per me le elezioni restano un momento privato, un po’ come per i cattolici la comunione. In giorni di campagna elettorale io spengo la televisione, non leggo più giornali (salvo qualche articolo di quotidiani e periodici esteri, meglio se originari di stati nemmeno confinanti con il nostro), contrassegno come già letti i feed degli amici blogger che commentano sondaggi, faccia a faccia e simili.

Sarò antico, ma io voto in base ad un’idea, un sentimento. Non voto in base a promesse e programmi. Quei proclami, alla fine, sono parole al vento, sempre e comunque. Per un po’ sono stato tentato di non votare, o di adottare la complicata soluzione da grillino di far risultare il mio rifiuto di ogni candidatura. Ma questo era quando ancora la televisione era accesa. Nel silenzio, le idee e le intenzioni emergono meglio.

Tutto qui. Solo per rassicurare amici e conoscenti che ho votato. Che ho votato bene. Per quel che vale.