JAWAN MIGLIOR FILM 2023?

LOL ci ho messo il punto interrogativo perché dai, ci sono altri candidati. Però… Dovete sapere che Jawan (film di Atlee, un regista tamil al suo esordio in hindi), forte anche della presenza esplosiva di Shah Rukh Khan, in pratica il Tom Cruise indiano, è il secondo miglior incasso mondiale (dopo The Nun 2, LOL al quadrato) ed è – credo – il film che in India ha incassato di più nella storia del cinema. E un motivo ci sarà…. Trailer.

Non vi dico molto della trama perché il film dura circa tre ore, è intricatissimo e mescola come tutti i migliori film di Bollywood melodramma sociale, action, poliziesco, musical, guerra e heist movie. Però c’è Shah Rukh Khan che interpreta due personaggi. Come questi personaggi sono connessi tra loro è il colpo di scena che arriva dopo un’ora e mezza, ma siccome uno di questi personaggi ha un gusto per il travestimento che nemmeno Arsène Lupin, lo spettatore si confonde e crede che il personaggio sia uno solo. Invece sono due.

Jawan inizia potentissimo e prosegue senza mai calare: i combattimenti sono tutti montati con rallentamenti e accelerazioni improvvise, spesso sotto la pioggia o nel fango per evidenziare gli schizzi, la cinepresa impazzisce e passa ad angolazioni impossibili, sangue lacrime e saliva sono spesso lanciati contro lo spettatore.

Jawan quando ci sono le scene di ballo (e ce ne sono almeno cinque una più bella dell’altra) costruisce interi set tipo seimila ballerine in uniforme dentro un carcere e fa un larghissimo uso di ventilatori giganti per muovere i giambruneschi ciuffi di Khan.

Jawan è anche un film di denuncia sociale, perché dopo i primi 40 minuti capiamo che il cattivo terrorista non è veramente cattivo ma è una sorta di Robin Hood indiano che ruba agli industriali per dare ai contadini (le sue motivazioni ovviamente le capiremo solo dopo 160 minuti, ma non è questo il punto).

Jawan è uno di quei film dove devi in continuazione fermare per esclamare “Ah ma quindi LUI è imparentato con QUELL’ALTRO” o “Ma certo, quindi LA VENDETTA passa attraverso le generazioni per arrivare a…” – insomma, è un film di agnizioni, di colponi di scenona, di bambini e cani che muoiono malissimo per farti odiare ancora di più la cattivissima nemesi di Vikram Rathore (ah giusto mi ero dimenticato di dirvi che il protagonista si chiama VIKRAM RATHORE, un nome fantastico).

Vabbè. Correte subito su Netflix a guardarlo (magari in due parti) altrimenti vi diseredo.