Questo è più o meno un post di servizio. Più o meno una marchetta, anche. Lo so, di solito non ne faccio, ma in questo caso si tratta di marchetta familiare. E scatta un po’ di orgoglio izzocentrico. “La dolce cucina” è una sigla fittizia e misteriosa, dietro cui si cela la mia – è il caso di dirlo – dolce metà: Stefania Allemandi. Segnatevi questo nome, fatela amica su Facebook (non tiene un blog ché non ne ha voglia, sostiene), tenete d’occhio il suo frigorifero e il suo forno.
Dopo anni passati a fare corsi di pasticceria con gli chef torinesi più eccelsi (vi ricordo che qui da noi hanno inventato la piccola pasticceria, per dirne una), Stefi è finalmente uscita allo scoperto. Forte della presenza di uno scrupoloso agente/manager (il sottoscritto), ha cominciato a realizzare un piccolo ventaglio di torte come proposte di assaggio in locali della zona e – perché no – a domicilio. A cosa serve, infatti, tutto questo talento se poi siamo noi due gli unici ad ingrassare?
Di conseguenza, cari lettori della striscia San Salvario / Nizza / Millefonti, siete avvertiti. Se non avete il diabete, se non temete di ingrassare qualche etto, se programmate un party a base di dolci, se avete semplicemente uno sweet tooth, “La dolce cucina” è quello che fa per voi. Crostate di frutta, di marmellata, di ricotta, cheese cake, crumble, tarte tatin, clafoutis, muffin dolci e salati, tutto a lavorazione artigianale con ingredienti biologici, a prezzi modici e a domicilio. Non permettete che io ingrassi ancora… Comprate voi tutte le torte di mia moglie! Ve ne prego.
Inoltre, “La dolce cucina” suona un po’ come il Dolce Forno Harbert.
Questo è molto appropriato, perché se anche voi vedeste Stefi all’opera, notereste la somiglianza con la solerte piccola cuoca dell’indimenticato advertising dell’epoca…
Ciao,
mi chiamo Francesca e ti volevo segnalare un’iniziativa molto carina, sperando in una tua partecipazione.
Oggi pomeriggio è andato online un blog http://1000post.wordpress.com
Dopo quanto accaduto in Abruzzo, chi non si è chiesto cosa fare vedendo, una dopo l’altra, susseguirsi le testimonianze di tante vite distrutte?
La stessa domanda ce la siamo posta noi, un pugno di ragazzi senza grandi mezzi economici ma con la ferma convinzione che una rete, anche virtuale, possa sprigionare energie ed entusiasmi insperati, e che da questi si possa partire per creare connessioni, interazioni e discussioni da cui nascano idee capaci di produrre effetti positivi a cascata nel mondo “reale”.
Il senso è di dare un valore concreto a tutta la mobilitazione che è avvenuta su web: raggiunti 1000 link alla nostra iniziativa, doneremo 1000 euro in segno di solidarietà alle persone colpite dal terremoto in Abruzzo. Non chiediamo visibilità per avere introiti pubblicitari o per altri secondi fini, il blog ha un unico fine e non appartiene a società o speculatori. Ci piace l’idea che diffondendo questa piccola iniziativa tanti realizzino come si può essere concreti anche stando dietro uno schermo, avendo al massimo un po’ di fantasia e intraprendenza!
Ovviamente l’obiettivo non è tanto raggiungere la quota dei 1000 post cui è vincolata la donazione, ma dimostrare che il mondo del web è pronto a produrre una mobilitazione concreta e tangibile.
Ti ringrazio per il tuo tempo,
buona scrittura
Buongiorno,
mi chiamo Simone De Stefanis. Sarei interessato a ricevere sua moglie ricoperta di panna qui a casa mia. Si può fare?
Saluti
De Stefanis Simone
a domicilio fino qui?
se vi commissiono dei dolci venite tutti e due a portarceli?
Tutti i giretti che volete!
Anche a FF; sono allergica a tutti i socialcosi troppo affollati e rumorosi. Placida Orsa ;-**
acc acc veramente! Va beh, la prima volta che veniamo seriamente a Genova ti portiamo qualcosa di dolce, se tu ci fai fare un giretto cittadino. Ma non eri allergica solo a Friendfeed? 😛
Acc…rimpiango di non abitare più in via Canova!
Solo su FB e niente blog? Ohi dolor…:-( Spero ne apra uno prima o poi, così potrò sia seguirla che presentarla ai miei amichetti pure loro gravemente allergici come me a Facebook ;-**