LA LENTA AGONIA DEI GENERI ITALIANI

Ma perché in Italia non ci sono più i film di genere? O meglio, perché quando ci sono vengono prontamente insabbiati e/o omologati al linguaggio paratelevisivo? Voglio dire, di grandi autori ne abbiamo avuti e ancora ne abbiamo, anche se si contano sulla punta delle dita. Eppure, mentre altre nazioni hanno un cinema popolare vitale, noi continuamo con i drammoni storici da camera o con i rimasugli putrescenti della commedia all’italiana. Sprazzi di cinema civile (l’unico "genere" che ci riesce ancora mediamente bene) e qualche farsa surreale. Niente più horror, niente più poliziesco, fantasy, fantascienza, western… Dove sono oggi i nuovi Umberto Lenzi, Sergio Corbucci, Lucio Fulci, Mario Bava (per citarne giusto quattro tra i più noti)? Il problema è la televisione che fagocita tutto, il prime time che costringe all’autocensura preventiva tutti gli autori? O il problema è la mancanza di storie e di scrittori popolari? Abbiamo visto che gli scrittori ci sono: Io non ho paura è un ottimo esempio di film di genere. Ma quando un Infascelli risulta più o meno normalizzato (Il siero delle vanità), e autori emergenti come Gianluca Sodaro o Nicola Rondolino restano in cartellone per soli tre giorni con i loro western (Cuore scatenato) e noir (3.6), io mi domando che cosa in effetti stia soffocando la rinascita del cinema italiano di genere. Voi avete una risposta?

3 risposte a “LA LENTA AGONIA DEI GENERI ITALIANI”

  1. Mammamia, se i maestri del genere sono quelli che hai citato tu, forse é un bene.

    Il mio sogno é fare cinema di genere in italia ma con le forme e i modi del cinema americano. Attualmente il mio modello é assolutamente Donnie Darko di Richard Kelly, mi sembra il migliore film di fantascienza americano di sempre.

  2. Il fatto che tu non abbia sentito nominare Cuore Scatenato o 3.6 è indicativo: a Roma sono passati, lo so per certo, ma hanno tenuto per tre giorni, come a Torino: si tratta di opere prime che hanno goduto dei finanziamenti statali ma non essendo “immanicate” non hanno avuto la promozione che meritavano. Dunque il problema è la promozione? Io ho appena visto Darkness di Balaguerò per la 2a volta… vale il discorso di Vidocq. Che poi di francese preferisco il patto dei lupi, se proprio devo dire 😉

  3. Ma che film hai citato? Io non ne ho mai sentito parlare… e non mi sembra abbiano mai raggiunto una sala romana.

    Non so perché il cinema di genere in Italia sia scomparso: forse è veramente colpa del pessimo mercato televisivo italiano ma non mi convince pienamente come risposta… E i produttori? dove sono? E gli sceneggiatori? Proprio ieri ho visto in tv Vidocq: ma un film così sarà mai possibile girarlo in Italia? Aldilà di quelle che possono essere le considerazioni sul valore dell’opera, che oltretutto a me è piaciuto. Trovo che il cinema italiano si sia relegato in un limbo fatto di pseudo-commedie o pseudo-drammi interiori: ci vuole una scossa, ci vogliono i film di genere, ci vogliono bei film di genere anche per riabituare lo spettatore a non pensare che il genere sia solo straniero: americano o francese e che quindi i pochi rappresentanti italiani vengano snobbati al botteghino.

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