LASCIAMOLI LAVORARE

Va bene, dai. Lasciamo da parte i conati di vomito. Sul serio. Facciamo i signori. Hanno vinto quegli altri. Non serve nemmeno dire che noi di sinistra abbiamo la sconfitta incisa nel DNA, che ci portiamo sfiga da soli. Non è quello. E’ che l’italiano ha una grande storia d’amore con quell’uomo, che non finirà mai se non con la morte (sua o del popolo italiano, a scelta). Perciò perché prendersela con i soliti nomi? Il disprezzo e lo schifo vanno a tutti i “signori Rossi” che hanno votato in un certo modo.

Allora, come ci si sente al pensiero di cinque anni al calduccio nella nostra fogna a cielo aperto? Insomma. Alla fin fine non è poi così male, no? In fondo, basta aspettare che quelli col fucile facciano cadere quello col trapianto di capelli. E dato il loro straordinario risultato elettorale (purtroppo largamente prevedibile), è molto probabile che ci proveranno. E poi il PD farà un’opposizione ragionata, non urlata, vagliando i provvedimenti di quelli là caso per caso.

Peraltro ci siamo liberati di alcuni soggetti che non ci facevano bene. Lo dico da uomo di sinistra, a me personaggi come Bertinotti, Ferrando e Diliberto (che pure stimo tantissimo) fanno lo stesso effetto di quando ascolto i Grateful Dead. Tanta nostalgia, una punta di malinconia per un mondo perduto in cui stare a sinistra voleva dire un’altra cosa. Ma il mondo cambia e loro no. Perciò erano destinati a scomparire, anche se non se ne rendevano conto.

Adesso il nostro nonnino nazionale ci regala un abbraccio catodico, ecumenico, sinceramente commosso. Non sentite il calore di questo gesto? Non vi commuovete un po’ anche voi? Non dobbiamo ostacolarlo, dobbiamo lasciarlo lavorare, convinti che le forze di opposizione vigileranno con attenzione per evitare nuove leggi ad personam (anche se non riusciranno ad evitare le nuove esaltanti figure di merda che faremo sul piano internazionale).

E mentre gli uni lavorano e gli altri vigilano, a noi non resta che attendere che gli elettori innamorati dello splendido settantunenne muoiano di arteriosclerosi, lasciando spazio ad elettori di destra con un po’ più di cervello, un po’ più di senso civico, un po’ più di rispetto per l’Italia e le sue istituzioni. Ma è una pia illusione. Perché l’erba cattiva non muore mai. Sparito un Berlusconi, ne arriveranno altri cento: è il signor Rossi che lo vuole. Per continuare a farsi gli affari suoi, alla faccia di tutto e di tutti.

L’Italia si merita il governo che ha, indiscutibilmente. In questo momento spero nella verità di una frase mazziniana: “Imparano più i popoli da una sconfitta, che non i re dal trionfo”. Meditiamo.

10 risposte a “LASCIAMOLI LAVORARE”

  1. Sottoscrivo quasi tutto, e in particolare la chiusa del tuo post: “L’Italia si merita il governo che ha”

  2. l’arcobaleno non lo voleva capire, molto semplice. Ci voleva sta mazzata, finalmente, per fargli capire che erano fuori dal mondo. Largamente prevedibile da gente comune che parla con altra gente e si sente dire che il problema vero dell’italia sono i lavavetri e quelli che ti vendono le rose al ristorante. SA era chiusa da troppo tempo in una politica autoreferenziale, non poteva che finire così. E come hai visto, l’elettore di rifondazione, alla fine, non esiste :-))
    E mi sembra che quella sia l’unica nota positiva di queste elezioni!
    Comunque certo, il problema è quello che dici tu. Per quello a me tutto sommato il governo Prodi piaceva e ho sofferto per la sua caduta: tante cazzate ma anche un Bersani…! 🙂

  3. Ma se era “largamente prevedibile” perchè l’arcobaleno non l’ha previsto? E ancora che differenza c’è tra l’elettore di destra che “vota semplicemente in base a un tornaconto spicciolo” e un elettore di rifondazione comunista. Tutti e due votano perchè vengano difesi i propri interessi. Il problema secondo me sono le corporazioni tutte (destrorse o sinistrorse), che in Italia sono in grado di bloccare qualunque trasformazione (vedi liberalizzazione licenze taxi, liberalizzazione per farmacie e tariffe notai ecc ecc).

  4. ah, la rimonta della lega… effettivamente è un voto da disperati e incazzati, ed era largamente prevedibile, come ho detto… e in effetti è il dato su cui riflettere maggiormente perché è la lega che prende dove i gruppuscoli marxisti perdono…! Purtroppo la reazione normale di chi ha paura è chiudersi e attaccare.

  5. d’accordissimo sull’elettore di sinistra.
    disaccordo sull’elettore di destra. non accetto di credere che votino in base a “un idea”. votano semplicemente in base a un tornaconto spicciolo (con la sinistra non mangiamo, col berlusca forse riusciamo a prendere se non una fetta di torta almeno qualche briciola).
    Non pensio proprio che siano deficienti altrimenti non li disprezzerei, li compatirei. Penso che siano dei gran furbi che pensano solo al proprio tornaconto personale, esattamente come il lider maximo che è appunto la loro espressione più nota e compiuta.

  6. 1. “Il disprezzo e lo schifo vanno a tutti i “signori Rossi” che hanno votato in un certo modo”
    Non sono d’accordo. Secondo me è una scusa comoda, ma dobbiamo piantarla di pensare che gli elettori sono dei deficienti. C’è stata una rimonta spropositata della Lega e non credo che sia per Berlusconi. La gente voleva una risposta decisa ai problemi delle periferie del mondo in cui vive, e in quei grezzoni duri di padani la vede. Che sia giusto o no, lo diranno i fatti.
    2. Trovo piuttosto imbarazzante che Bertinotti dica “dobbiamo prendere atto definitivamente che la sinistra va ripensata con un percorso lungo che ci porti a rioccupare quei posti della società e bla bla bla”. E se gli andava bene e rientrava nel 4% che faceva? Stava zitto, si portava a casa il risultato e taceva?
    3. Diamogli atto per una volta ai destrorsi: avranno poche idee e sbagliate, saranno dei grezzi, ma in quelle idee ci credono e riescono a fare fronte comune. NOI mai mai e ancora mai. Perchè c’è chi si riconosce di più nell’arcobaleno, chi si sente tutelato dalla sinistra operaia, chi vota PD ma in fondo non ci crede. L’elettore di sinistra non si sente rappresentato ma secondo me c’ha lui in primis le idee vaghe su cosa vuole.

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