THE FIRST OMEN NON SI SCORDA MAI

Era necessario The First Omen? Boh, forse sì, per noi che non ne abbiamo mai abbastanza del piccolo anticristo. Il fatto è che qui si parla di quando Damien non era ancora nato, e della storia della sua nascita (ricordate? Partorito da una femmina di sciacallo e poi adottato da Gregory Peck e Lee Remick).

Ecco, il peccato originale di The First Omen è quello di aver concepito un prequel ben fatto (anche se la storia della suorina che arriva in Italia e finisce in un complotto demoniaco è un topos portato avanti mille volte meglio da Immaculate) ma non in linea con la lore originale. Infatti qui non è uno sciacallo ad essere la madre di Damien, anche se uno sciacallo demoniaco alla fine tra le fiamme si vede.

Comunque. L’atmosfera è malsana il giusto, ci sono le solite scene di suore che si immolano per la maggior gloria di Satana, c’è una ricostruzione molto interessante dell’Italia degli anni ’70 che per la media dei film hollywoodiani è inedita e c’è un plot twist abbastanza originale (gli araldi di Damien non sono in realtà satanisti ma preti e suore che vogliono la venuta dell’anticristo per spaventare i fedeli e farli tornare tra le braccia di santa madre chiesa).

Di gore ce n’è a sufficienza e Nell Tiger Free (che nome magnifico) interpreta con grinta la protagonista suor Margaret. Peccato che alla fine ci sia una scena che lascerebbe intendere uno sviluppo della storia di suor Margaret in un ipotetico sequel. Cioè, un sequel del prequel che comunque un sequel ce l’ha già e sarebbe un film del 1974.