UNO SQUALO A PARIGI

Mi fa un po’ ridere parlare di Under Paris (Sous la Seine in originale), l’ultimo film di Xavier Gens che sta su Netflix ancora per poco a quanto pare. Perché sembra che uno sceneggiatore abbia denunciato Netflix per via del fatto che questa idea dello squalo che finisce per vagare nella Senna durante una gara di triathlon a Parigi sia stata rubata a lui, salvo che non era uno squalo ma un pesce siluro.

Vaaaaaaa bene. Sous la Seine non sarà il più originale dei thriller, ma ha la sua Berenice Béjo, ricercatrice traumatizzata dallo squalo femmina Lilith (progenitrice di una nuova specie di squali mutanti che si trova benissimo anche in acque dolci) e ha il suo poliziotto parigino (Nassim Lyes) che le dà manforte una volta capito il pericolo.

Per il resto, cosa volete che vi dica. È un film di squali, ci sono diversi smembramenti e morti ammazzati o mezzi mangiati, c’è un’ambientazione inedita, c’è Xavier Gens che un po’ il fatto suo lo sa ancora, serve una sospensione dell’incredulità forte, ma forte, che è quasi stancante sospendere l’incredulità così, tanto che a un certo punto mi sono addormentato

Ma ho letto su Wikipedia che finisce con l’ipotesi che in ogni grande fiume del pianeta ci sia un grande squalo mutante in agguato. Adoro.